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sabato 22 dicembre 2012

Comunicato stampa




Apecchio-Cagliari- 22 Dicembre 2012

La mozione approvata l’11 Dicembre 2012 dal Consiglio della Regione dell’Umbria, si a va ad inserire in un quadro più ampio, costituito da una oramai lunga serie di formali prese di posizione avverse al progetto della Snam retegas che, lo ricordiamo, vorrebbe far transitare un gasdotto gigante (125 cm di diametro) con gas ad alta pressione (75 bar) sullo spartiacque dell’Appennino per 700 km di lunghezza e circa 40 mt di larghezza. 
Ricordiamo che:
-  la Regione Marche ha per ben due volte dato il suo diniego con atti di consiglio approvati all’unanimità
- la  Regione Abruzzo altre ad aver votato 2 mozioni contrarie al passaggio dell’opera, ha addirittura fatto una legge ad oc, per impedire danni irreparabili al territorio e rischi per l’incolumità e salute dei propri cittadini.
- la Puglia ha fermato  faraonici progetti di rigassificatori, gasdotti e affini
- l’Emilia Romagna, dopo il sisma, ha decretato l’impossibilità di stoccare il gas nei giacimenti esausti presenti nell’area colpita.

La presa di posizione dell’Umbria quindi completa un quadro che evidenzia la coscienza diffusa delle criticità poste da  quest’opera sul piano dell’impatto ambientale, paesaggistico e della sicurezza. D’altronde erano stati proprio i servizi tecnici della Regione a mettere nero su bianco che l’opera avrebbe comportato “ alterazioni del paesaggio che sarebbero state riassorbibili in secoli” e in certi casi si sarebbero avuti “danni irreversibili” tali da risultare “pregiudizievoli per l’immagine stessa dell’Umbria nel mondo”.

In relazione alla questione del commercio di gas in Italia e in Europa, la trasmissione Report di qualche sera fa ha fatto emergere un quadro inquietante (ed irritante), che poco sembra avere a che vedere con le necessità del paese e del continente, ma piuttosto con interessi particolari di lobby e gruppi di potere.

Questo rafforza l’idea che  sia ormai tempo di giungere ad una posizione unitaria da parte delle Regioni e i presupposti ci sono tutti.
Esaminando la mozione approvata dal Consiglio della Regione dell’Umbria subito emergono con forza le posizioni nette del Consigliere Goracci (Comunisti per l’Umbria) e del Consigliere Dottorini (IDV), entrambi in prima linea da anni contro quello che ormai tutti definiscono come “ecomostro” e fortemente (e dichiaratamente) determinati a contrastarne la realizzazione con ogni mezzo politico e legale. Senza tentennamenti anche la posizione dell’Assessore ai Lavori Pubblici  Vinti (PRC), che non ha usato mezzi termini nel criticare sia il progetto nei suoi contenuti  che il modo col quale è stato portato avanti. Lo stesso Vinti è peraltro promotore di un’intensa attività di contrapposizione al progetto anche al di fuori del palazzo della Regione e dei contesti strettamente istituzionali.  Appaiono condivisibili le posizioni di Bottini (PD), Stufara (Prc-FdS),  Buconi (Psi) e Carpinelli (Marini per l'Umbria), e dei consiglieri di minoranza Lignani Marchesani, De Sio e Mantovani (Pdl), mentre restano da capire le motivazioni dell’astensione degli altri consiglieri del Pdl: Nevi, Monni, Valentino, Rosi, e Modena.  Forte la posizione di Cirignoni, che attacca il progetto sostenendo che oltre a produrre danni non porterebbe alcun genere di beneficio alle popolazioni delle aree interessate e dell’Umbria in generale.
“Spettacolare” la posizione  del consigliere UDC Sandra Monacelli invece, che ha parlato  di “questioni che non si risolvono a colpi di Comitato” e che “rivestono importanza per l’approvvigionamento energetico nazionale” e ancora “scatenano la sindrome di Nimby” . La Consigliera non ha evidentemente voluto perdere quest’occasione per ostentare la propria disinformazione in materia. Si tratta, per la verità, di una posizione “tipica” di una particolare categoria di professionisti della politica: quelli che sono sempre dalla parte dei “forti”. E merita un minimo di analisi, una tantum.
Infatti:
-  il metanodotto non ha a che vedere con l’approvvigionamento nazionale ne con quello locale (perché il gas andrebbe in centro europa). 
- I comitati altri non sono che organizzazioni a tema, liberamente costituite da cittadini che non si sentono, su uno o più temi, sufficientemente garantiti e rappresentati da politici disinformati, distratti o impegnati in altro. Come dire l’ABC della politica.
- la sindrome di Nimby, termine e concetto ormai abusatissimo e logoro, viene ancora sventolato dalle  Monacelli di turno come atto d’accusa ogni qual volta dei cittadini cerchino di difendere i propri diritti e in definitiva la democrazia. Se le cose stessero come dice la Monacelli comunque, vorrebbe dire che le amministrazioni di quattro regioni (opposizioni comprese) sarebbero vittime di questa sindrome. 
- il Nimby forum (  HYPERLINK "http://www.nimbyforum.it/" http://www.nimbyforum.it/ ) è risaputamene finanziato da un gruppo di grandi aziende e multinazionali, le quali danno l’impressione di avere necessità di dimostrare che i cittadini sono miopi e non vedono più in là dei loro piedi, mentre invece le grandi aziende sono lungimiranti e lavorano per il bene di tutti. Ne consegue quindi che la democrazia non può essere gestita dai cittadini, troppo incompetenti, poverini.
Questo per la precisione. 
Duole dirlo e ci rammarica pensarlo, ma noi riteniamo che, se la Monacelli si fosse interessata per tempo alla questione ( che va avanti dal 2004) e avesse dato il proprio fattivo contributo anziché proporre ricette preconfezionate  e slogan dell’ultimo momento, forse i cittadini avrebbero avuto minor necessità di difendersi da soli.

Segna invece un interessante punto di svolta la posizione di Brutti (IDV) che sostiene come sia inutile anche cercare soluzioni alternative al metanodotto, in quanto lo stesso è semplicemente inutile, stanti i consumi in calo costante da anni. Tenendo conto che il metanodotto finirebbero per pagarlo i cittadini, sostiene Brutti, la cosa più sana è non farlo affatto e non tenere conto delle mirabolanti strategie di chi ha interesse a costruire il gasdotto perché quello fa di mestiere.  

Distinti Saluti


p. Gruppo d'Intervento Giuridico onlus
Presidente  dott. Stefano Deliperi                       
                    
 p. Comitato No Tubo
Presidente  Matteo Ottaviani


martedì 18 dicembre 2012

Brutti-IDV: dietro scempio gasdotto inconfessabili rapporti Berlusconi Putin

“L'immondo quadro emerso dall'inchiesta di Report sugli approvvigionamenti di gas in Italia e le profonde connivenze con il colosso russo Gazprom smascherano la natura profonda del governo Monti, tutt'altro che discontinuo con quello Berlusconi”. Paolo Brutti, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, riprende i contenuti dell'inchiesta televisiva “sulla condotta di Eni e del suo amministratore delegato Paolo Scaroni”.
 
“L'idea del ministro Passera di fare dell'Italia il principale stoccatore di gas, perpetuando il rapporto tra Italia e Russia, con Berlusconi, Putin e l'immancabile Dell'Utri nel ruolo di ispiratori principali, rivela chiaramente come il sobrio governo tecnico sia sobriamente sensibile agli ingenti guadagni legati all'approvvigionamento energetico. Si alimentano - afferma Brutti - ambigui legami con società misteriose e si moltiplicano all'infinito i guadagni dei manager Eni, Scaroni in testa, senza che ai cittadini venga mai tolto un euro in bolletta. Quei cittadini che per pagare il conto di questa vergogna sono costretti a chiedere aiuto ai servizi sociali”.
 
“Il gasdotto, che nei progetti dovrebbe attraversare l'Appennino umbro – rincara Brutti - è un pezzo strategico di questo disgustoso puzzle e fa restare senza parole il pronunciamento favorevole di alcuni sindaci della Valnerina. Dopo il ravvedimento di Emili, a Cascia, stiamo aspettando che i sindaci Stefanelli di Norcia e Bellini di Preci, entrambi del Pd, facciano altrettanto. C'è un limite a tutto, anche all'ambiguità”.

Report e l'Italia Hub del gas


per chi non avesse seguito la puntata di domenica scorsa di Report dove si parlava dell'Eni e del Gas in Italia, questi sotto sono i link dove poter vedere i vari servizi in cui si trattava questo argomento e soprattutto la scelta di voler fare del nostro paese un HUB del gas come noi da anni stiamo dicendo. 
Sotto ancora il comunicato del Conigliere Regionale dell'Umbria Paolo Brutti in cui parla  della puntata di Report e dei legami con il  gasdotto Brindisi Minerbio.





venerdì 14 dicembre 2012

È stata votata in Regione Umbria la Mozione sul Gasdotto Brindisi-Minerbio

 è stata votata in Regione Umbria la Mozione sul Gasdotto Brindisi-Minerbio presentata dai Consiglieri Dottorini, Brutti (Idv), Bottini (PD), Stufara (Prc-FdS), Goracci (Comunista umbro), Buconi (Psi) e Carpinelli (Marini per l'Umbria).presentata dai Consiglieri Dottorini, Brutti (Idv), Bottini (PD), Stufara (Prc-FdS), Goracci (Comunista umbro), Buconi (Psi) e Carpinelli (Marini per l'Umbria).

Sotto troverete alcuni link su cui leggere le prime notizie e soprattutto gli interventi dei Consiglieri da cui ognuno di noi puo' trarre le proprie conclusioni.

http://www.umbrialeft.it/notizie/consiglio-regionale-rivedere-progetto-snam-e-cercare-altre-soluzioni

http://www.umbria24.it/gasdotto-snam-brindisi-minerbio-lumbria-dice-no-rivedere-il-progetto-e-cercare-altre-soluzioni/135483.html

http://www.perugiatoday.it/politica/gasdotto-brindisi-minerbio-mozione-consiglio-regionale-umbria.html

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Umbria/LUmbria-dice-no-al-gasdotto-Snam-Brindisi-Minerbio_313981686994.html

GASDOTTO. DOTTORINI (IDV): BENE VOTO CONSIGLIO SU NOSTRA MOZIONE. ADESSO AVVIARE CONFRONTO CON ALTRE REGIONI E RIVEDERE TRACCIATO


“Importante approvazione senza voti contrari. Adesso Giunta regionale più forte nel dire no a Governo nazionale”

“L'Umbria dà un segnale chiaro e mette un punto fermo sulla vicenda del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio impegnando la Giunta a ricercare soluzioni alternative al tracciato individuato dall'azienda. È molto importante che la nostra mozione sia stata approvata senza voti contrari. Questo darà alla Giunta maggiore forza nel sostenere sia nei confronti del Governo che in sede di Conferenza Stato-Regioni le argomentazioni di chi ritiene che quel progetto vada radicalmente rivisto”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta il voto favorevole da parte del Consiglio sulla mozione riguardante il gasdotto Brindisi-Minerbio  che lo vede come primo firmatario.
“Nei giorni scorsi – continua il primo firmatario Dottorini – abbiamo appresso con soddisfazione dell'incontro tra l'Assessore all'ambiente e il Comitato No-tubo che si batte contro la realizzazione dell'opera e riteniamo che al voto di oggi in Consiglio possano seguire atti concreti della Giunta che limitino i danni ambientali, economici e paesaggistici che una simile opera rischia di causare.  Il fatto che il gasdotto attraverserebbe numerosissimi corsi d'acqua, aree naturali protette, siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale deve essere valutato con molta attenzione. Nella nostra regione saranno interessati al tracciato, tra gli altri, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, i Boschi del bacino di Gubbio, il fiume Topino e i boschi di Pietralunga. Un supplemento di riflessione risulta quindi quanto mai opportuno e la mozione appena approvata va in questa direzione”.
“Adesso dobbiamo intraprendere un serio confronto con le  regioni che come la nostra considerano necessaria una revisione del tracciato”.

Dopo il voto del Consiglio regionale sulla questione del tracciato del gasdotto Brindisi-Minerbio, il deputato Pd Walter Verini, che più volte si era occupato della questione portandola in Parlamento, ha rilasciato la seguente dichiarazione.


Dopo il voto del Consiglio regionale sulla questione del tracciato del gasdotto Brindisi-Minerbio, il deputato Pd
Walter Verini, che più volte si era occupato della questione portandola in Parlamento, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

"Il voto con il quale il Consiglio regionale umbro ha chiesto la revisione del tracciato del gasdotto Brindisi-Minerbio
è un fatto di grande importanza. La massima assemblea elettiva della regione ha accolto così le richieste dei comitati,
di tanti cittadini, di tanti comuni e province. Si tratta di un voto coerente anche con i pronunciamenti parlamentari: in
due occasioni, infatti (voto unanime della Commissione Ambiente e pronunciamento d'aula) il Parlamento aveva chiesto
di lavorare per definire una revisione di un progetto di tracciato che - obiettivamente - rappresenta una
ferita all'ecosistema, prodotta anche in zone sismiche. Nessuno è contrario all'allestimento di gasdotti: quello che si contesta
è un tracciato che attraversa, appunto, zone sismiche, zone vincolate di interesse comunitario, dorsali di grande pregio
ambientale. Per questo, dopo il pronunciamento del Consiglio regionale e di altri consigli come quello abruzzese e marchigiano,
ci sono tutte le condizioni per approntare una riflessione seria per cercare di trovare soluzioni di tracciato alternative".

sabato 1 dicembre 2012

Incontro Pubblico a Cascia sul Gasdotto Brindisi Minerbio


Apecchio- -Cascia  1 Dicembre  2012

Incontro Pubblico a Cascia sul Gasdotto Brindisi Minerbio
Giovedì 6 dicembre, alle ore 20.30, presso la Sala del Consiglio Comunale di Cascia (PG), avrà luogo un incontro sulle questione  del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio.
L'incontro, convocato dal Comitato Civico di Cascia e dal Comitato Interregionale No Tubo, ha lo scopo di informare la  cittadinanza su quest'opera che, se dovesse essere realizzata, rischierebbe di compromettere in modo irreversibile il futuro di una vastissima porzione di territorio appenninico incontaminato. L’incontro avrà anche la funzione di aggiornare la popolazione sull’ evoluzione della vicenda e sul  confronto che si sta svolgendo nelle Regioni interessate tra i cittadini e la multinazionale che ha proposto il progetto, un confronto che coinvolge comitati, associazioni di varia natura, partiti, movimenti e associazioni politiche; in pratica la società civile.

Distinti saluti


Comitato Interregionale No Tubo

COMUNICATO STAMPA CONSIGLIERE LUCA BALDELLI E ASSESSORE STEFANO FELIGIONI


Mercoledì 5 dicembre, presso la Sala Pagliacci del Palazzo della Provincia di Perugia, in Piazza Italia, si terrà una conferenza stampa per fare il punto sulla battaglia istituzionale e civica contro il progetto del metanodotto Foligno – Sestino che, negli intenti della SNAM RETE GAS dovrebbe passare per l’Umbria, interessando zone ad alto pregio ambientale , a vocazione turistica, spesso fortemente antropizzate, con conseguenze disastrose per il territorio nel suo complesso. Alla conferenza stampa prenderanno parte l’Assessore Stefano Feligioni, il Consigliere delegato ai rapporti con i territori, Luca Baldelli, che fu tra i primi a sottoporre il problema all’attenzione delle Istituzioni competenti, il Consigliere regionale Orfeo Goracci , che si è battuto contro l’ipotesi del metanodotto, così come elaborata e proposta, sin da quando era Sindaco della Città di Gubbio, interessata pesantemente dall’ipotesi di passaggio dell’infrastruttura. 
Ribadiamo con forza la nostra posizione come Provincia : oltre ad aver approvato mozioni e documenti ufficiali a livello di Giunta e di Consiglio abbiamo , negli anni precedenti, inoltrato ricorsi in sede nazionale ed europea contro l’opera ipotizzata, opera inutile ( visto che non porta un metro cubo di gas in più alle nostre collettività ), costosa, invasiva e non giustificata da ragioni economiche, dal momento che il nostro Paese e il continente europeo, in piena recessione, soffrono di un surplus di produzione di gas naturale e non certo di un deficit . Siamo, soprattutto, consapevoli del fatto che il nostro territorio, specie quello appenninico e comunque montano, da Norcia a Gubbio a Pietralunga,  va valorizzato per le sue specificità naturali e paesaggistiche, conciliando armonicamente sviluppo economico e difesa dell’ecosistema, secondo i dettami della filiera Turismo – Cultura – Ambiente, che deve essere una realtà praticata e perseguita, non uno slogan vuoto. Siamo forti non solo dei nostri pareri, dei nostri atti votati e delle nostre convinzioni, ma anche dei documenti prodotti da numerosi Consigli comunali e dalle delibere emesse da svariate Giunte comunali , ultima quella di Foligno. Decisiva è stata l’iniziativa da noi patrocinata a maggio presso la Sala del Consiglio provinciale, con il concorso di molti cittadini e amministratori , che hanno potuto prendere atto e approfondire risvolti anche poco conosciuti del metanodotto, valutando aspetti trascurati o non sufficientemente presi in considerazione. Su questo sentiero, torneremo a tracciare un bilancio e a rinnovare, come Amministrazione provinciale , con l’attiva partecipazione di comitati ( primo tra tutti il Comitato NO TUBO ), associazioni, cittadini, amministratori, l’invito a lottare uniti contro un progetto che porta solo danni e nessun beneficio alle nostre collettività. 

L’ASSESSORE   PROVINCIALE 
STEFANO FELIGIONI

IL CONSIGLIERE DELEGATO AI RAPPORTI CON I TERRITORI
LUCA BALDELLI 

sabato 24 novembre 2012

mercoledì 21 novembre 2012


Il Comunicato Stampa con cui la Regione Puglia ha detto No a Settembre 2012 alla costruzione nel suo territorio del Gasdotto Internazionale TAP (il cui gas dovrebbe poi passare per il gasdotto Brindisi Minerbio).
Presentiamo anche la delibera del comune di Meledugno (interessantissima da leggere per il suo contenuto) con cui si nega in maniera chiara e senza equivoci l'autorizzazione alla costruzione nel loro territorio del medesimo gasdotto TAP.
Un bellissimo esempio in difesa del territorio.


DELIBERA CONSIGLIO COMUNALE DI MELENDUGNO DEL 29-2-12 APPROVATA ALL'UNANIMITA'
 ---------------------------------------------------------------------------------------
Proposta congiunta dei gruppi consiliari avente ad oggetto: “GASDOTTO TAP - DINIEGO DI AUTORIZZAZIONI, NULLAOSTA, PARERI, VARIANTI URBANISTICHE DI COMPETENZA DEL COMUNE DI MELENDUGNO”.


PREMESSO

— che la società privata Trans Adriatic Pipeline (TAP)
ha in animo di realizzare un gasdotto per il trasporto di gas metano estratto
dal giacimento di Shah Deniz in Azerbaijan;

- che
l’ipotesi progettuale prospettata dai rappresentanti del consorzio Tap - se
originariamente prevedeva di veicolare il gas direttamente nella zona
industriale costiera di Brindisi attraverso un percorso completamente via mare
- nella nuova formulazione prevede che la imponente infrastruttura energetica,
dopo un percorso off shore nel mare
Adriatico, dall’Albania approdi sulla costa di San Foca in località “Punta
Cassano”, per poi proseguire nell’entroterra melendugnese, sino ad un impainto di depressurizzazione e di
misurazione fiscale;

— che, peraltro, accanto ed alternativamente
all’ipotesi progettuale sopra richiamata, sussiste altro progetto di gasdotto
proveniente dai medesimi giacimenti, ma con approdo nel tratto costiero
ricadente nel Comune di Otranto;

— che il progetto da ultimo richiamato è ancora
potenzialmente realizzabile, seppur, si ribadisce, in maniera alternativa e non
cumulativa al “progetto TAP”;

CONSIDERATO

— che Melendugno è un Comune a forte vocazione
turistica, conosciuto ed apprezzato oltre che per le ricchezze storiche,
artistiche ed archeologiche dell’entroterra, anche e soprattutto per un lungo
tratto di costa suggestivo ed incontaminato, per merito del quale lo stesso
Comune è stato più volte insignito negli ultimi anni della Bandiera Blu
d’Europa e di altri importanti riconoscimenti ambientali e turistici;

— che, pertanto, l’attraversamento del territorio del
Comune di Melendugno ad opera di un gasdotto, mal si concilia, ovvero contrasta
inevitabilmente, con la predisposizione naturale del territorio medesimo ad una
fruizione turistico-balneare come quella appena richiamata, nonché con
l’interesse della comunità ivi residente all’incremento dello sviluppo
turistico-ricettivo e delle attività, non solo commerciali o di natura
economica, ad esso collegate o comunque connesse;

— che, oltretutto, la presenza di una simile
infrastruttura potrebbe provocare un serio nocumento all’immagine dei luoghi in
oggetto, con possibili ripercussioni negative sui flussi turistici;

RITENUTO

— che lo sviluppo socio-economico, conseguito con
impulso sempre maggiore dal territorio melendugnese nel corso degli ultimi
decenni, basato prevalentemente sullo “sfruttamento” delle proprie potenzialità
naturali, prime fra tutte il mare incontaminato, gli arenili, le scogliere ed
il clima mite, ha un’importanza strategica nel progresso non solo economico, ma
anche sociale e culturale della comunità residente, e che la preservazione di
questi “interessi”, unitamente alla tutela di tutto ciò che ne costituisce la
fonte, non può essere compensata con alcuno indennizzo e/o contropartita di
tipo economico;

— che, l’Amministrazione Comunale, interpretando il
sentimento della popolazione da essa rappresentata e facendosi parte attiva
nella promozione delle istanze espresse dai cittadini, dalle associazioni e
dagli operatori economici, intende esprimere, come in effetti con la presente
mozione esprime, 

la propria netta contrarietà all’ipotesi progettuale della società TAP di realizzazione di un gasdotto, nella parte in cui prevede l’approdo ed il conseguente
attraversamento del territorio comunale di Melendugno ad opera

dell’infrastruttura in oggetto.

— che, d’altro canto, l’Amministrazione Comunale non
può esimersi dall’esprimere viva preoccupazione in ordine alla potenziale
allocazione di altro gasdotto, sebbene in alternativa a quello appena citato,
in un territorio attiguo a quello melendugnese come il Comune di Otranto, ad
esso naturalmente ed inscindibilmente connesso.

— visto l’art. 1 commi 2 e 3 dello Statuto del Comune
di Melendugno, il quale dispone che: “
Nella cura degli interessi della Comunità gli Organi del Comune assicurano la promozione
dei valori culturali, sociali ed economici che costituiscono il suo patrimonio
di storia e di tradizioni… Curano, proteggono e accrescono le risorse
ambientali e naturali che caratterizzano il territorio ed assumono iniziative
per renderle fruibili dai cittadini, per concorrere all’elevazione della loro
qualità di vita”.


VISTO
—  che i gruppi
consiliari di maggioranza e di opposizione, nonché il Presidente del Consiglio
Comunale, hanno presentato sull’argomento in oggetto mozioni aventi nella sostanza
lo stesso tenore e la stessa manifestazione di volontà di impedire la
realizzazione del gasdotto TAP sul territorio comunale di Melendugno;

— che è volontà di tutti i consiglieri comunali di
addivenire ad un deliberato unitario e condiviso e che, pertanto, si ravvisa
l’opportunità di ritirare le rispettive proposte e di giungere ad una posizione
unanime che rispecchi la volontà della popolazione.

Tanto premesso e considerato, si propone di deliberare
quanto segue:


“Il Consiglio Comunale delibera di impegnare gli
organi comunali, per quanto di rispettiva competenza, a negare, nel rispetto
delle vigenti disposizioni di legge, sia direttamente sia nelle conferenze dei
servizi che saranno eventualmente convocate nel corso del procedimento
autorizzatorio, qualsiasi concessione, parere, autorizzazione o nullaosta
comunque denominati, relativi alla realizzazione del gasdotto proposto dal
Consorzio TAP (Trans Adriatic Pipeline) sul territorio del Comune di
Melendugno.



Il Consiglio Comunale si impegna altresì a non
deliberare alcuna variante urbanistica che consenta la realizzazione della
predetta infrastruttura energetica e dei relativi impianti e stabilimenti in
zone agricole sottoposte a vincolo paesaggistico e comunque in zone con
destinazione urbanistica non conforme al carattere industriale delle opere da
realizzare.



Il Consiglio Comunale esorta altresì la Regione Puglia
ad esercitare la massima vigilanza affinché un territorio di chiara vocazione
turistica ed ambientale, insignito di importanti riconoscimenti ambientali e
turistici (bandiera blu d’Europa, 4 vele Legambiente), peraltro posto a ridosso
dell’area naturalistica Oasi Nazionale delle “Cesine” non venga trasformato in
area industrializzata.



Dispone che
la presente delibera venga trasmessa al Presidente del Consiglio e Ministro
all’Economia e alle Finanze, Professor Mario Monti,  al Ministro all’ Ambiente e alla
Tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini;  al Ministro ai Beni e
Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi; al Ministro alla Salute, Renato Balduzzi;
al Ministro alla Coesione territoriale, Fabrizio Barca; al Ministro allo
Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, al Ministro
alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Mario Catania; alla Regione
Puglia: Presidente Nichi Vendola, Assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro;
Assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente; Assessore
all’Agricoltura Dario
Stefano; ARPA Puglia -Agenzia Regionale per la Prevenzione e
l’Ambiente, e al suo direttore Prof. Giorgio Assennato; Alla Provincia di
Lecce; ai sindaci di Vernole, Castrì di Lecce, Lizzanello, Cavallino, San
Donato di Lecce;  Alla Capitaneria di Porto di Otranto”.



domenica 18 novembre 2012

Il Movimento 5 Stelle sta col Notubo


” Il Movimento 5 Stelle Sulmona - Valle Peligna  e Movimento 5 Stelle di Perugia con il presente comunicato aderiscono e sostengono totalmente la battaglia che comitati, associazioni, e liberi cittadini stanno conducendo da diversi anni contro l’insediamento nei nostri territori del  mega-gasdotto Brindisi-Minerbio (tratto Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino).
Nel programma del Movimento, le tematiche ambientali hanno una importanza rilevante e, pertanto, si intende contrastare tutte quelle grandi opere, come questa, il cui fine è la sottrazione e la modifica del patrimonio naturalistico senza alcun beneficio per i territori attraversati e per le popolazioni residenti, con ulteriore impoverimento e danni alle economie locali e rischio per l’incolumità per l’elevata sismicità dei territori attraversati.
Continueremo, pertanto, a seguire con interesse la vicenda ed i suoi sviluppi”.

Michele Pietrelli 

giovedì 18 ottobre 2012

IL GOVERNO PRESENTA LA NUOVA STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE – AL VIA LA CONSULTAZIONE PUBBLICA

LINK QUI

Al centro della nuova strategia costi dell’energia e ambiente

Roma, 16 ottobre 2012 - Riduzione dei costi energetici, pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.

Sono questi gli obiettivi del documento di strategia energetica che il Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera ha presentato oggi al Consiglio dei Ministri. La modernizzazione del settore energia rappresenta un elemento cardine dell’Agenda per la crescitasostenibile del Governo. A oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale, questo documento di programmazione e indirizzo era molto atteso dal settore.

Nel corso delle prossime settimane il Governo si propone di avviare un ampio dibattito pubblico e di confrontarsi apertamente su queste scelte con tutte le parti interessate (a tal proposito, è stata predisposta una consultazione on-line sul sito web del Ministero attiva da oggi), in modo da giungere entro circa due mesi alla definizione di obiettivi, scelte di fondo e azioni prioritarie quanto più possibile condivisi, nell’interesse generale del Paese. 

Le azioni proposte nella strategia energetica – che guarda al 2020 come principale orizzonte di riferimento – puntano a far sì che l’energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore strutturale di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di mantenere e migliorare i nostri già elevati standard ambientali e di sicurezza, grazie a investimenti consistenti attesi nel settore.

La realizzazione della strategia proposta consentirà un’evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, con i seguenti risultati attesi al 2020 (in ipotesi di crescita economica in linea con le ultime previsioni della Commissione Europea):

Allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche: elettricità, gas e carburanti.
Riduzione di circa 14 miliardi di euro/anno di fattura energetica estera (rispetto ai 62 miliardi attuali), con la riduzione dall’84 al 67% della dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali.
180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili e efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti con ritorno economico positivo per il Paese.
Riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra, superando gli obiettivi europei per l’Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005.
20% di incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Sui consumi primari energetici l’incidenza equivale al 23%, mentre si ha una riduzione dall’86 al 76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010).
Riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica.
Questi risultati saranno accompagnati da benefici in termini di crescita economica ed occupazione primariamente per effetto del recupero di competitività nei settori a più elevata incidenza di consumi elettrici e di gas, del risparmio di risorse attualmente utilizzate per l’importazione di combustibili, degli importanti investimenti nel settore energetico e nell’indotto, e del rilancio della ricerca e dell’innovazione nel settore. 

Per il raggiungimento di questi risultati la strategia si articola in sette priorità con specifiche misure concrete a supporto avviate o in corso di definizione:

La promozione dell’Efficienza Energetica, strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei.
La promozione di un mercato del gas competitivo, integrato con l’Europa e con prezzi ad essa allineati, e con l’opportunità di diventare il principale Hub sud-europeo.
Lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali intendiamo superare gli obiettivi europei (‘20-20-20’), contenendo al contempo l’onere in bolletta.
Lo sviluppo di un mercato elettrico pienamente integrato con quello europeo, efficiente (con prezzi competitivi con l’Europa) e con la graduale integrazione della produzione rinnovabile.
La ristrutturazione del settore della raffinazione e della rete di distribuzione dei carburanti, verso un assetto più sostenibile e con livelli europei di competitività e qualità del servizio.
Lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, con importanti benefici economici e di occupazione e nel rispetto dei più elevati standard internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale.
La modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i nostro processi decisionali.
Le priorità assegnate all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili richiedono la ricerca e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia. 



2.    Mercato competitivo del gas e Hub sud-europeo
Lo sviluppo di un mercato competitivo ed efficiente del gas e l’opportunità di diventare il principale ‘hub’ sud europeo sono elementichiave per consentire al Paese di recuperare competitività e migliorare il suo profilo di sicurezza. Le scelte di fondo sono mosse dall’esigenza di allineare i prezzi nazionali a quelli dei principali Paesi europei, garantire la sicurezza e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e creare un mercato liquido e competitivo, pienamente integrato con il mercato e la rete europea, consentendo all’Italia di diventare un paese di interscambiocon l’Europa (offrendo anche servizi a valore aggiunto) e di transito dalle fonti di approvvigionamento del Sud/Sud-Est.

Gli obiettivi principali sono quindi: la riduzione del differenziale di prezzo – nel 2011 pari a 5,7 euro/MWh (-20%) – con i mercati nord europei, e l’incrementodel margine di sicurezzadel sistema in situazioni di emergenza. 

Per raggiungere tali obiettivi, il quadro normativo, regolatorio e infrastrutturale nazionale dovrà evolvere significativamente. In particolare, gli interventi proposti includono:

La promozione del pieno utilizzo dell’esistente capacità di trasporto dall’Europa verso l’Italia, attraverso un’applicazione rapida e rigorosa delle regole definite a livello europeo per la gestione delle congestioni e di allocazione della capacità transfrontaliera. In particolare, si intende promuovere il pieno utilizzo della capacità del gasdotto Transitgas.
La promozione della cooperazione tra Stati membri a livello di Regolatori, TSO e Governi al fine di evitare che possano sorgere ostacoli tariffari o di altra natura alla piena integrazione del mercato unico del gas.
La realizzazione delleInfrastruttureStrategichedi importazione (soprattutto GNL) e stoccaggio, realizzabili con garanzia di copertura dei costi di investimento a carico del sistema, per assicurare nel medio periodo sufficiente capacità di import e di stoccaggio,anche per operazioni spot.
Queste beneficeranno anche diiter autorizzativi accelerati e verranno selezionate attraverso procedure pubbliche basate su criteri trasparenti di costo-beneficio per il sistema, assicurandosi che i miglioramenti attesi in termini di competitività di prezzo e di sicurezza di approvvigionamento siano ampiamente superiori rispetto agli eventuali costi a carico del sistema; in tal senso si prevedono necessità contenute in termini di nuove infrastrutture (è in corso uno studio per definire in modo puntuale ne necessità addizionali).



Il supporto alla realizzazione di altre infrastrutture di importazione e stoccaggionon considerate strategiche, anche in regime di esenzione dall’accesso dei terzi,senza garanzia dei ricavi e contributi finanziari di natura pubblica (in particolare il gasdotto TAP). Queste infrastrutture potranno avere un ruolo chiave nella diversificazione delle fonti e delle rotte di approvvigionamento.
La promozione della disponibilità di capacità di contro-flusso virtuale e fisica verso i mercati del Nord e Centro Europa, per sfruttare a pieno la nostra posizione geografica di collegamento dell’Europa con il Mediterraneo.
La definizione del regolamento per il mercato a termine, al fine di sviluppare efficacemente la borsa italiana del gas, presupposto essenziale per un mercato efficiente e liquido.
La revisione della modalità di allocazione e accesso alla capacità di stoccaggio in maniera non discriminatoria per tutti gli operatori.
La separazione proprietaria di SNAM (ormai prossima al completamento), finalizzata a creare un soggetto forte, indipendente e stabile, in grado di sviluppare nuovi investimenti sia in Italia che all’estero e garantire la piena terzietà di accesso.
La promozione dell’effettuazione delle gare per la concessione del servizio di distribuzione del gas, in modo da avere un sistema più efficiente e con minori costi.

Consultazione pubblica sull'energia

Vi comunichiamo  che da alcuni giorni il Ministero dello sviluppo
economico ha avviato una consultazione pubblica on line sulla
strategia energetica del nostro Paese, che - così si legge sul sito
del Ministero - "espliciti in maniera chiara gli obiettivi principali
da perseguire nei prossimi anni, tracci le scelte di fondo e definisca
le priorità d’azione – pur sapendo di agire in un contesto di libero
mercato e con logiche di sviluppo non controllabili centralmente".


La consultazione pubblica resterà aperta fino al 30 novembre prossimo.
Ciascuno di noi potrà rispondere alle domande che il Ministero ha
formulato, cliccando su "accedi alla consultazione". 
Sarebbe cosa opportuna e gradita inoltrare al Ministero i nostri pensieri sia
singolarmente che a nome delle organizzazioni di appartenenza.

QUI IL LINK ALLA PAGINA DEL MINISTERO PER LO SVILUPPO ECONOMICO

sabato 6 ottobre 2012

La scomparsa di Massimo Vannucci

Abbiamo saputo della prematura scomparsa avvenuta il 5 ottobre dell’onorevole Massimo Vannucci.
Addolorati, vogliamo esprimere con questo comunicato le nostre più sentite condoglianze alla sua Famiglia e al suo Gruppo Parlamentare.
Ringraziamo l’Onorevole Vannucci per  il tempo e l’impegno dedicato nell’ascoltare, capire e soprattutto riportare a livello delle amministrazioni Locali, Regionali e Nazionali le ragioni  della nostra battaglia.


Grazie Massimo


I membri del Comitato No Tubo

venerdì 14 settembre 2012

Il più deciso “no” a “questo” tracciato del gasdotto Snam sull’Appennino!


Il Comitato interregionale “No Tubo”e l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (13 settembre 2012) un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di “verifica di assoggettabilità” relativo al progetto di variante del tracciato del gasdotto “Rete Adriatica” (tronco Foligno-Sestino) nei Comuni di Gubbio e Gualdo Tadino (PG) proposto dalla Snam Rete Gas s.p.a.   
La variante è stata determinata dalla prescrizione della Regione Umbria (punto E36) contenuta nel decreto ministeriale del 16 maggio 2011, n. 256 contenente giudizio positivo condizionato di compatibilità ambientale del progetto originario.    Tuttavia, cambia ben poco la situazione di una “grande opera” d’interesse privato, gasdotto Snam Brindisi-Minerbio (gasdotto “Rete Adriatica” o gasdotto Appeninico), che determinerebbe – per il suo folle tracciato – un vero e proprio disastro ambientale (interseca pesantemente ben 3 parchi nazionali, 1 parco naturale regionale, 21 fra siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale) ed economico-sociale (basti pensare ai danni alle zone turistiche umbre e marchigiane, nonché alle pregiate tartufaie appenniniche), senza contare il gravissimo determinato dall’interessare numerose aree in zona sismica “1”, nel tratti abruzzese, umbro e marchigiano, alcune fra le zone maggiormente a rischio sismico d’Italia.
L’intenzione del Gruppo Snam è chiara: costituire in Italia una “piattaforma” per vendere gas nel resto d’Europa.  Esclusivamente forti interessi economici, non il benessere delle popolazioni interessate. 
Sulla spinta delle determinatissime azioni legali e iniziative di sensibilizzazione di associazioni e comitati ecologisti, nonché da parte di Enti locali, anche l’VIII Commissione permanente “Ambiente” della Camera dei Deputati ha approvato il 26 ottobre 2011 all’unanimità la risoluzione n. 7/00518 presentata il 15 marzo 2011 (firmatari Onorevoli Lolli, Mariani, Vannucci e Verini P.D.) che impegna il Governo alla modifica del tracciato del gasdotto appenninico “Rete Adriatica”.
La Regione Abruzzo, con la legge regionale n. 28/2012, ha stabilito esplicita incompatibilità tra i grandi metanodotti e le aree sismiche.
Tuttora i provvedimenti di approvazione ambientale del progetto di gasdotto sono oggetto di contenzioso in sede nazionale ed europea.
Sarebbe ora che gli interessi ambientali ed economico-sociali delle popolazioni interessate venissero presi in giusta considerazione, visto che proprio ieri la Regione Puglia ha bocciato il progetto del gasdotto TAP (trans Adriatic Pipeline) che doveva servire ad alimentare il gasdotto Brindisi Minerbio. A questo punto senza il riassificatore di Brindisi e il Gasdotto TAP vorremmo sapere la ragione per cui la Snam insiste nella costruzione del gasdotto Brindisi Minerbio.
p. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus  e Comitato interregionale “No Tubo”
Stefano Deliperi-Matteo Ottaviani 

mercoledì 12 settembre 2012

COMITATO NO TAP! Salviamo la COSTA del SALENTO dal MEGA GASDOTTO TAP!

Il Comitato No Tap è soddisfatto della presa di posizione della Regione Puglia, assunta attraverso il parere della Commissione V.I.A. Un risultato impensabile all'inizio della nostra battaglia, ottenuto anche grazie alle controdeduzioni formulate dall'Associazione Tramontana in stretta collaborazione con lo stesso Comitato e dalla volontà popolare che ci ha sostenuto (e rafforzati dalle 5000 firme finora raccolte).
 Il lavoro del Comitato comunque va avanti: il prossimo obiettivo è di fare pressione a livello ministeriale, allargando il nostro ambito di azione, ancor più stimolati a non permettere che l'interesse di pochi abbia la meglio sulla collettività e sul nostro territorio.

Comitato No Tap

Corriere Salentino TAP, lo schiaffo della regione al megagasdotto di San Foca

La Regione Puglia sbatte la porta in faccia a Tap. Il Comitato Via regionale, infatti, ha dato oggi parere sfavorevole al progetto del megagasdotto che dovrebbe trasportare il gas azero fino a San Foca. “Un intervento fortemente impattante per il territorio eppure corredato di una documentazione non sufficientemente dettagliata in ordine alle conseguenze che lo stesso avrebbe per il territorio, in relazione alle realtà paesaggistico-ambientali e storico-culturali del Canale d'Otranto e del territorio nel Comune di Melendugno, che insieme al comune di Vernole avevano espresso parere sfavorevole all'opera. Il comitato ha fatto sue le perplessità contenute nei pareri dei Comuni e delle osservazioni della ConfCommercio di Lecce e dell'associazione Tramontana (Melendugno) esprimendo parere negativo nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale incardinata presso il Ministro competente”. 

La comunicazione è arrivata dall'Assessore alla Qualità dell'Ambiente, Lorenzo Nicastro. Dunque, Tap bocciata a Bari e rimandata a Roma. Il parere della Regione, infatti, pur essendo di rilevanza fondamentale, rimane endoprocedimentale: a decidere sarà innanzitutto il Ministero dello Sviluppo Economico, su indicazioni di quello dell’Ambiente. Ciononostante, via Capruzzi ci è andata giù pesante. “La carente documentazione tecnica, soprattutto in relazione al terminale di ricezione e riduzione della pressione del gas con capacità prevista di 20mld di mc all'anno e che interesse un'area di 92mila mq, oltre che valutazioni non sufficientemente convincenti sulle scelte di localizzazione, di impiego delle tecnologie, hanno determinato questa scelta. In particolare – prosegue Nicastro – i rischi di incidente rilevante dell'impianto progettato, l'ipotesi della realizzazione di una centrale termoelettrica a gas a ridosso dell'impianto con le ricadute sul territorio in termini di sicurezza, l'impatto del gasdotto sull'Ecomuseo di Acquarica e sulla Riserva Naturale Statale “Le Cesine”, l'attraversamento di zone ricche di Posidonia Oceanica e Cymodocea oltre che di aree individuate come di nidificazione della tartaruga caretta caretta hanno rafforzato la convinzione che l'impianto sia dannoso per il territorio”. 

E poi la stoccata al Governo centrale, che finora ha dimostrato prima chiusura netta e poi apertura vertiginosa nei confronti della Trans Adriatic Pipeline, consorzio che raggruppa la svizzera Egl, la norvegese Statoil e la tedesca E.ON Ruhrgas. “Infine- scrive Nicastro- le valutazioni espresse dal soggetto presentatore in relazione alla diversificazione delle fonti energetiche in una ottica strategica per il nostro Paese appaiono in contraddizione sia con le autorizzazioni concesse per le prospezioni sismiche in Adriatico sia con l'attuale situazione della nostra Regione che, proprio in quelle aree, ha degli impianti di produzione energetica da fonti fossili a forte impatto ambientale. Il nuovo impianto si aggiungerebbe agli esistenti con un aumento delle emissioni. Il tutto in una Puglia che, lo ripetiamo ancora una volta, ha già dato molto, in termini di diversificazione energetica, con le rinnovabili. Molte delle perplessità dei tecnici del Comitato Via regionale erano già state sollevate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e non superate dalla documentazione prodotta dall'azienda, priva di un progetto definitivo da valutare come previsto dalla legge. 

La Puglia dice di no al TAP sulla base dell'esigenza di tutelare il proprio territorio da una aggressione su più fronti in nome di una autonomia energetica del paese che ha tutto il sapore di una corsa allo sfruttamento esasperato delle fonti fossili. Da tempo abbiamo fatto scelte diverse e intendiamo perseguirle”.

martedì 24 luglio 2012

Votata Risoluzione sul Gasdotto nella Regione Marche


Apecchio-Città di Castello-Sulmona 24/07/2012

Votata Risoluzione sul Gasdotto nella Regione Marche

Un altro importante passo è stato fatto verso la soluzione dell’annosa questione relativa al megagasdotto Brindisi –Minerbio.
Il gasdotto, secondo il progetto della SNAM, dovrebbe risalire i crinali dell’Appennino per 700 chilometri partendo dalla Puglia fino a Minerbio in Romagna.

 Il 17 Luglio scorso, il Consiglio Regionale delle Marche ha approvato all’unanimità una risoluzione di grande importanza politica, un documento che impegna la giunta e direttamente il Presidente Spacca ad attivarsi presso il ministero competente per:

1) arrivare alla definizione di un tavolo di lavoro finalizzato all’individuazione di un percorso alternativo
2) predisporre un testo di legge a tutela delle aree di maggior pregio ambientale che arrivi a negare in casi simili l’intesa stato regioni
3) attivare la concertazione con le regioni interessate dal problema
4) inviare la risoluzione al Presidente del Consiglio e ai Presidenti e Capigruppo di Camera e Senato.

Precedentemente, anche la Regione Abruzzo aveva votato un documento simile e di seguito approvato una legge regionale che vieta la realizzazione di opere come questa  in aree di pregio ambientale e ad elevato rischio sismico.
Inoltre, il 26 Ottobre scorso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati aveva approvato anch’essa, sempre con voto unanime, una risoluzione che impegna il governo all’apertura di un tavolo per individuare un percorso alternativo.
Ormai sono una moltitudine gli enti, le istituzioni, i comuni, che si sono unite alla rete di comitati e associazioni in opposizione a quest’opera così come è stata concepita; tant’è che attualmente il coordinatore della rete dei comitati “No Tubo” è l’Assessore alle opere pubbliche  (già assessore all’Ambiente) del Comune dell’Aquila Alfredo Moroni.

Si è Arrivati all’ottimo risultato della risoluzione appena votata dal Consiglio Regionale delle Marche, sostengono i rappresentanti del Comitato Interregionale “NO TUBO”, anche grazie all’impegno di molti consiglieri che appoggiano questa battaglia di civiltà, in primo luogo Gino Traversini , Adriano Cardogna e i presidenti della 3° e 4° commissione, rispettivamente  Fabio Badiali ed Enzo Giancarli e quindi tutti i consiglieri (di tutti i partiti, compresi gli indipendenti) che hanno sottoscritto l’atto di pugno.
Ora la situazione si delinea con grande chiarezza, sostengono sempre i membri del Comitato, i cittadini e le istituzioni democratiche chiedono che il progetto venga fermato e si trovi un percorso alternativo.
La società proponente, contro le più elementari regole di democrazia, indifferente ai danni che ne deriverebbero all’economia montana, all’ambiente e alla sicurezza stessa dei cittadini pretende di procedere a testa bassa.
Se questo è ancora uno stato di diritto è elementare che si apra il tavolo per la ricerca di un percorso alternativo, dicono ancora al Comitato, procedere diversamente vorrebbe dire cercare di sovvertire le regole democratiche e ovviamente chi lo farà se ne assumerà per intero ogni responsabilità.

Comitato Interregionale No Tubo




sabato 30 giugno 2012

PERCHE' TANTO ATTIVISMO DELL'ASSESSORE GEOMETRA CIRILLO IN FAVORE DELLA SNAM?


L'assessore all'urbanistica Gianni Cirillo è colui che da tempo cura i rapporti tra l'amministrazione comunale di Sulmona e la Snam Rete Gas. E' Colui che, con Snam Rete Gas, ha in essere la trattativa per un "ristoro ambientale" di 4 milioni di euro quale compensazione per la realizzazione della centrale di compressione a Case Pente.
E' colui che, più di ogni altro, ha voluto che si scrivesse nella delibera consiliare del 5.4.12 (votata dalla sola maggioranza) che il metanodotto non necessita di conformità urbanistica, equiparando assurdamente un'opera mastodontica, sottoposta a V.I.A. nazionale, al tubo che porta il gas nelle case degli utenti. E' colui che, nell'incontro-farsa promosso dal Sottosegretario De Vincenti il 10 maggio scorso, non ha difeso con fermezza le ragioni di contrarietà all'opera della Snam da parte del Comune di Sulmona, sminuendone la portata con l'affermazione che le delibere "riflettono il dibattito locale".
E' l'amministratore pubblico che più di ogni altro si sta spendendo per convincere i cittadini che l'opera della Snam "non è l'ecomostro che si vuol far credere" e che, comunque, sia la centrale che il metanodotto si faranno. Da cosa derivano i convincimenti dell'assessore Cirillo?
Per cercare una risposta alla domanda bisogna tener presente che Gianni Cirillo, anzi il geometra Giovanni Cirillo, non è solo l'assessore all'urbanistica del Comune di Sulmona ma è anche un uomo del settore delle costruzioni. Egli stesso risulterebbe rappresentante legale e socio amministratore dell'impresa “I.S.E. di Presutti & Cirillo snc” le cui attività, elencate nell’oggetto sociale della ditta, comprendono tra l’altro la realizzazione e gestione di centrali termiche, impianti elettrici per centrali e lavori per gasdotti.
Ma non è tanto questo il punto. Il punto è un'altro, ed è che il settore delle costruzioni ha un forte interesse nella realizzazione dell'opera della Snam. Cosa c'entra questo con il geometra Giovanni Cirillo? In data 22 giugno 2012 il Direttore dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) della Provincia dell'Aquila ha scritto una lettera alle imprese associate per informarle che "il Consiglio Direttivo ha incontrato i vertici di SNAM RETE GAS che, come noto, hanno l'incarico per la realizzazione del metanodotto in Valle Peligna e della centrale di compressione e spinta del gas metano a Sulmona". Pertanto, si dice ancora nella lettera, le imprese che volessero collaborare con SNAM RETE GAS sulla realizzazione delle opere suddette, devono certificarsi secondo le regole tracciate dalla stessa società” (e al riguardo vengono forniti le opportune istruzioni).
Ma cosa ha a che fare il geometra Giovanni Cirillo con l’ANCE dell’Aquila? Si dà il caso che il geometra Giovanni Cirillo, nonché Assessore all'urbanistica del Comune di Sulmona, è – a meno che non si tratti di un caso di omonimia – il Presidente di Ediconfidi L’Aquila, un settore molto importante dell'ANCE che ha la propria sede presso la sede dell'ANCE della Provincia dell'Aquila. Edilconfidi è la “Società Cooperativa Garanzia Fidi fra Costruttori Edili ed Imprese Affini, costituita nel 1976 per volontà della Associazione Provinciale Costruttori Edili dell’Aquila” ed assiste le imprese socie nell'accesso al credito bancario; inoltre si occupa della consulenza e dell'informazione ai soci sulle forme di finanziamento, sulle valutazioni e sullo svolgimento delle istruttorie. La domanda è: può una persona essere amministratore pubblico, per di più all'urbanistica, di un Comune che è contrario all'opera progettata dalla SNAM e nello stesso tempo svolgere un ruolo chiave in una associazione, quella dei costruttori, che ha tutto l'interesse alla realizzazione dell'opera e che, a questo scopo, fa da tramite tra SNAM RETE GAS e le imprese del settore delle costruzioni?
La risposta a chi di dovere e a tutti i cittadini. Sulmona, 28.06.2012 Comitati cittadini per l'ambiente